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MINI al Salone IAA di Francoforte 2009
Tue Sep 15 09:00:00 CEST 2009 Press Kit
MINI celebra il proprio compleanno, e la festa continua. Il 50º anniversario della marca è anche il tema della partecipazione di MINI al Salone internazionale dell’automobile (IAA) 2009 di Francoforte. Allo stand nel nuovo padiglione 11 l’anniversario è al centro dell’attenzione, sia dal punto di vista architettonico che espositivo. MINI getta un ponte tra il passato, il presente e il futuro della marca. I visitatori dell’appuntamento più importante dell’anno del mondo automobilistico potranno intraprendere un viaggio nel tempo che inizia con il debutto della Mini classica nel 1959 e termina momentaneamente con il successo dell’attuale gamma di modelli MINI ma lascia intravedere anche delle prospettive affascinanti per il futuro della marca.
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Maria Conti
BMW Group
Tel: +39-02-51610-381
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Autore.
Maria Conti
BMW Group
1. MINI al Salone IAA di Francoforte 2009.
(Versione
breve) .. 2
2. Un concentrato di divertimento di guida:
la
MINI Coupé Concept. .. 17
3. Nuova e diversa:
la MINI Roadster Concept. .. 26
4. Dei caratteri esclusivi:
MINI 50 Mayfair e
MINI 50 Camden. .. 36
5. Delle condizioni di partenza ideali:
la
MINI One D. .. 43
6. 1959–2009:
50 anni MINI. .. 45
1. MINI al Salone IAA di Francoforte 2009 (Versione breve)
MINI celebra il proprio compleanno, e la festa continua. Il 50º anniversario della marca è anche il tema della partecipazione di MINI al Salone internazionale dell’automobile (IAA) 2009 di Francoforte. Allo stand nel nuovo padiglione 11 l’anniversario è al centro dell’attenzione, sia dal punto di vista architettonico che espositivo. MINI getta un ponte tra il passato, il presente e il futuro della marca. I visitatori dell’appuntamento più importante dell’anno del mondo automobilistico potranno intraprendere un viaggio nel tempo che inizia con il debutto della Mini classica nel 1959 e termina momentaneamente con il successo dell’attuale gamma di modelli MINI ma lascia intravedere anche delle prospettive affascinanti per il futuro della marca.
Nel sesto decennio di vita del brand, con l’anteprima della MINI Coupé Concept e della MINI Roadster Concept, MINI presenta al Salone IAA 2009 due studi spettacolari di divertimento di guida. Entrambe le Concept Car interpretano, ognuna a modo suo, in una chiave nuova i valori tradizionali, lo stile individuale il carattere innovativo di MINI. Le due Concept Car, un’accattivante Coupé d’indole estremamente sportiva che trasmette un autentico open-air feeling e una Roadster elegante e futuristica, sono il simbolo di un divertimento di guida concentrato.
Inoltre, al Salone automobilistico di Francoforte IAA 2009 vengono presentati per la prima volta al pubblico i modelli dell’anniversario MINI 50 Mayfair e MINI 50 Camden annunciati durante il MINI United Festival. Anche questi modelli offrono un abbinamento particolarmente raffinato di tradizione e innovazione. La MINI 50 Mayfair e la MINI 50 Camden verranno prodotte solo per il periodo di un anno. Il loro status esclusivo viene sottolineato da una serie di equipaggiamenti specifici e stilemi di design unici. La sfilata di novità viene completata dall’anteprima mondiale della MINI One D. Con questo nuovo modello di base MINI amplia con coerenza la gamma di modelli particolarmente economici.
Due caratteri indipendenti, un debutto comune:
gli Oxford
Twins al Salone IAA 2009.
In occasione della loro anteprima mondiale al Salone IAA 2009 la MINI Coupé Concept e la MINI Roadster Concept si presentano insieme con la denominazione Oxford Twins. Questa caratterizzazione nata nel corso dello sviluppo dello studio è dovuta allo stabilimento di produzione degli attuali modelli MINI che si trova in Gran Bretagna. Dal 2001 nel tradizionale stabilimento MINI di Oxford sono stati prodotti oltre 1,5 milioni di esemplari dell’unica vettura premium nel segmento delle automobili compatte.
La MINI Coupé Concept e la MINI Roadster Concept hanno una piattaforma comune, costruita per una produzione integrata nello stabilimento MINI di Oxford. Questo particolare sottolinea ulteriormente l’identità delle due Concept Car: ogni vettura si presenta con un carattere indipendente ed innovativo ma si identifica anche come una vera MINI.
La MINI Coupé Concept: uno studio di divertimento
di guida concentrato.
La MINI Coupé Concept riunisce in sé numerose caratteristiche che supportano uno stile di guida sportivo e impegnato. La configurazione della vettura a due posti e l’applicazione coerente del lightweight supportano un concetto di Coupé destinata alla guida fortemente dinamica. Inoltre, la linea bassa del tetto, il labbro aerodinamico della coda disegnato con la massima precisione e numerosi dettagli aerodinamicamente ottimizzati migliorano ulteriormente le prestazioni di guida. La MINI Coupé Concept offre le premesse ideali per una vettura sportiva compatta del segmento premium, sia dal punto di vista del design che di utilizzo di propulsori potenti.
Lo studio consente d’integrare anche la motorizzazione attualmente più potente della gamma MINI. Grazie al propulsore turbo Twin-Scroll da 1,6 litri della MINI John Cooper Works che pulsa sotto il cofano motore, la Concept Car è pronta per marcare dei nuovi primati sportivi. Il motore quattro cilindri eroga 155 kW/211 CV e genera una coppia massima di 260 Newtonmetri, potenziabile attraverso la funzione di overboost a 280 Newtonmetri.
Il design esterno: la tipica immagine MINI con
delle
caratteristiche individuali.
Anche il design della scocca della MINI Coupé Concept si riallaccia all’inizio della storia di MINI, costruisce un ponte verso il futuro, accentuando l’autonomia del concetto e l’appartenenza alla marca MINI. Inoltre, il linguaggio stilistico indipendente ed emotivo desta l’aspettativa di vivere un’esperienza di guida eccezionale.
La due posti misura 3.714 millimetri in lunghezza e 1.683 millimetri in larghezza. L’altezza della vettura è di 1.356 millimetri. Con queste dimensioni e delle proporzioni atletiche la MINI Coupé Concept si presenta già a prima vista come una vettura sportiva compatta e potente.
La Concept Car ha ripreso le caratteristiche inconfondibili della vista frontale dalla MINI a quattro posti. Il disegno armonico del cofano motore, caratterizzato da grandi raggi, generosi gruppi ottici, la forma omogenea della griglia del radiatore e una larga presa d’aria inferiore formano la tipica mimica di ogni modello della marca che anticipa uno spirito aperto e simpatico. Nella MINI Coupé Concept la griglia del radiatore è identica a quella della MINI Cooper S. La parte interna della calandra presenta delle lamelle in tinta con la carrozzeria che creano una netta distinzione estetica tra la MINI Coupé Concept e gli altri membri della famiglia MINI. Le Bonnet Stripes si estendono fino alla calandra, così da accentuare l’ispirazione sportiva. L’inclinazione più accentuata del parabrezza della MINI Coupé Concept, dovuta alle particolarità del concetto, le dona anche in questa prospettiva un’immagine marcata e indipendente.
Le fiancate anteriori dello studio sono state riprese dalla MINI Cabrio senza apportarvi nessuna modifica. Anche il bordo diagonale della scocca che si estende tra il cofano motore e la cornice del lampeggiatore direzionale nello stile della MINI Cooper S è uno stilema delle MINI con delle radici storiche. L’immagine familiare risultante da questi elementi di design tradizionali crea un raffinato contrasto con la forte inclinazione del montante A dal quale nasce la linea del tetto dall’andamento completamente nuovo. La sezione vetrata del padiglione, definita anche Greenhouse, è molto più sottile dei modelli di serie della marca. La MINI Coupé Concept si distingue per un parabrezza fortemente inclinato che sfocia dolcemente nel tetto. La linea del tetto dall’andamento inizialmente diritto si estende sopra le teste di guidatore e passeggero e trova la propria conclusione nel robusto montante C e nella coda. L’intera struttura del tetto presenta un’inconfondibile forma a ponte, realizzata per la prima volta in una MINI, composta da un robusto elemento a pilastro nel montante C e una da filigranata struttura portante che copre l’abitacolo. La vista di profilo della MINI Coupé Concept presenta una forma a cuneo particolarmente accentuata. La vettura trasmette così l’impressione di volere scattare in avanti.
Il disegno della coda della MINI Coupé Concept si orienta coerentemente sull’ottimizzazione del convogliamento dell’aria per promuovere sia la dinamica di guida che l’efficienza della due posti. Lo spoiler posteriore con profilo ad ala è stato inserito all’altezza del montante C e contribuisce nella zona della coda della MINI Coupé Concept a convogliare l’aria con la massima efficienza. Il lunotto della due posti descrive con eleganza una parabola discendente e trova la propria conclusione, nel tipico stile di una Coupé, in una coda corta e bassa. Anche questa forma contribuisce ad assicurare il convogliamento ottimale dell’aria e a prevenire dei vortici aerodinamicamente negativi. Per questo motivo, il labbro dello spoiler posteriore si conclude con un taglio secco.
Una funzionalità affascinante: portellone posteriore ad ampio angolo d’apertura, generoso vano di carico.
Un’altra particolarità è costituita dal portellone posteriore della MINI Coupé Concept. Grazie alla soppressione del divanetto posteriore, la carrozzeria della due posti offre delle capacità supplementari per trasportare del bagaglio. Il volume di carico è di 250 litri. Al fine di sfruttare in modo ottimale questo potenziale, la coda della MINI Coupé Concept è dotata di un grande portellone posteriore con un ampio angolo di apertura. Il cofano incernierato sopra lo spoiler del tetto si apre insieme al lunotto verso l’alto, consentendo così un accesso confortevole al generoso vano di carico sul retro dei sedili della Coupé. La paratia tra l’abitacolo e il bagagliaio è apribile ed è dotata di una serratura.
Lo stile classico e sportivo si riflette anche nella selezione dei colori e dei materiali che abbelliscono gli interni della MINI Coupé Concept. Analogamente alla plancia portastrumenti, anche il cielo del tetto della due posti è tenuto in nero. Questa selezione cromatica crea un’atmosfera tranquilla che promuove la concentrazione sulla guida. Delle modanature nere abbinate a un listello decorativo in Carbon accentuano l’ambiente puristico.
La MINI Roadster Concept: delle idee nuove per un’emozionante esperienza di guida.
Con la presentazione della MINI Roadster Concept la marca MINI definisce nuovamente un trend di mobilità individuale. Un concetto automobilistico purista, un design elegante e delle caratteristiche di guida dal fascino sportivo creano una Concept Car aperta a due posti che si orienta alle esigenze di un target group moderno e indipendente. Il carattere della MINI Roadster Concept è marcato da individualismo, qualità premium e un moderno equilibrio tra divertimento di guida ed efficienza. Nel suo design si riflette la ricerca del massimo divertimento di guida a cielo aperto.
Il divertimento di guida spontaneo è il terreno in cui domina la MINI Roadster Concept. La vettura offre le condizioni ideali per vivere un’esperienza emozionante anche nei viaggi brevi. Contemporaneamente, invita a fuggire dal traffico di città. La configurazione a due posti e la costruzione a peso ottimizzato segnalano che lo studio punta su un’agilità che non conosce compromessi. L’immagine elegante e l’ambiente raffinato degli interni conferiscono alla due posti un carattere esclusivo.
Il design esterno: delle proporzioni uniche, la tipica espressione MINI.
Il design della scocca della MINI Roadster Concept visualizza una combinazione affascinante d’identità della marca e di potere innovativo. Il fattore integrante resta il tipico linguaggio formale MINI che si riflette sia negli stilemi della marca che nelle caratteristiche innovative. Il design della MINI Roadster Concept si presenta diverso e fresco, ma pur sempre nello stile di MINI. Attraverso questo studio MINI Design dimostra la propria capacità di mettere in scena un look accattivante ma pur sempre elegante e raffinato.
La due posti misura 3.714 millimetri di lunghezza e 1.683 millimetri di larghezza. L’altezza della vettura è di 1.356 millimetri. Come vuole la tradizione della marca, anche la MINI Roadster Concept è caratterizzata dagli sbalzi anteriori e posteriori della scocca particolarmente corti che ne accentuano l’immagine atletica già da ferma e i quali anticipano l’affascinante agilità e maneggevolezza, definita go-kart-feeling. Fino ai montanti A il modulo anteriore con i grandi proiettori tondi e la calandra del radiatore esagonale è identica alla MINI Cooper S. L’intera sezione della minigonna anteriore è stata adattata all’immagine sportiva della vettura e si presenta più larga e marcata. La parte interna del radiatore è dotata di lamelle verniciate nella tinta della carrozzeria. Inoltre, le Bonnet Stripes che si estendono fino alla calandra del radiatore accentuano l’indole sportiva della vettura, creando una distinzione netta tra la MINI Roadster Concept e la MINI Cooper S.
A capote chiusa, il corto e fortemente inclinato montante A sfocia dolcemente nella linea del tetto. La sezione vetrata dell’abitacolo è più stretta dei modelli di serie della marca. La silhouette risulta così più bassa e accentua lo spirito sportivo dell’automobile. Il tipico carattere di Roadster dello studio si riconosce sia a vettura aperta che chiusa. La Concept Car è dotata di una Greenhouse leggermente ascendente verso la coda che segue un andamento lineare anche a capote aperta.
A capote abbassata si manifesta il carattere aperto e purista della vettura. Dietro la capote piegata senza che occupi molto spazio si estende un corto cofano posteriore sotto il quale è nascosto un bagagliaio separato dall’abitacolo. L’abitacolo limitato a due posti viene protetto, qualora lo richiedano le condizioni meteorologiche, da una pregiata capote in tessuto dalle dimensioni molto compatte. A capote chiusa si ottiene così un profilo a 3 volumi che distingue nettamente la MINI Roadster Concept dalla MINI Cabrio. Il softtop della Roadster viene aperto e chiuso manualmente, una manovra molto facile grazie alle dimensioni compatte della capote.
Innovazioni nello stile MINI: il design della coda,
il
concetto del bagagliaio e di sicurezza.
La vista posteriore è caratterizzata da nuovi elementi di design con radici nel tipico linguaggio formale MINI. Le fiancate, lo spoiler posteriore e il portellone del bagagliaio creano una scultura armonica che riprende sia il tipico stile Cascading che degli elementi del modulo frontale, interpretandoli in uno stile indipendente. Anche in questa prospettiva il progressivo aumento della larghezza verso il basso conferisce alla coda della MINI Roadster Concept un’immagine particolarmente muscolosa.
Sotto il cofano posteriore della coda corta della Concept Car, disegnata nello stile tipico di una Roadster, si trova un bagagliaio particolarmente spazioso per le vetture di questo segmento. Dato che la capote in stoffa della MINI Roadster Concept viene depositata dietro i sedili, il volume di carico del bagagliaio è invariato a tetto aperto e chiuso. Un’altra caratteristica della funzionalità moderna è il sistema di carico passante tra abitacolo e bagagliaio, un’esclusività nel segmento delle Roadster compatte. La paratia tra abitacolo e bagagliaio è apribile e dispone di una serratura.
Un elemento del concetto di sicurezza considerato già nella fase di sviluppo è la roll-bar estraibile, presentata per la prima volta nella MINI Cabrio. La nuova roll-bar monolitica in alluminio che in caso di necessità fuoriesce elettromeccanicamente in 150 millisecondi e si estende lungo l’intera larghezza dell’abitacolo assicura, in combinazione con il telaio rinforzato del parabrezza, la massima protezione degli occupanti.
Il carattere sofisticato della due posti non si riflette solo nel’armonia del design tipico per la marca, ma anche nell’alta qualità di lavorazione e nell’eleganza degli interni. Lo stile esclusivo e un’elevata coscienza per la qualità si manifestano anche nella selezione cromatica e dei materiali della MINI Roadster Concept. Una modanatura in vero legno e dei tocchi cromatici selezionati con la massima cura nei pannelli interni delle porte e nei rivestimenti dei sedili creano dei raffinati contrasti con gli interni tenuti in nero. Inoltre, il cockpit della MINI Roadster Concept è dotato di un display multifunzionale al quale vengono visualizzate numerose informazioni. Una delle funzioni dello strumento montato a sinistra vicino al contagiri è la misurazione alla precisione del minuto del tempo di guida a cielo aperto come nell’attuale Always Open Timer della MINI Cabrio; inoltre, sono integrabili altre funzioni di visualizzazione tipiche di una MINI.
Dei caratteri esclusivi: la MINI 50 Mayfair e la MINI 50 Camden.
Con i modello MINI 50 Mayfair e MINI 50 Camden presentati al Salone IAA 2009 l’atmosfera di festa viene trasformata in un divertimento di guida stradale continuo. Grazie al loro design caratteristico e agli equipaggiamenti esclusivi, entrambi i modelli simbolizzano sia lo spirito della tradizione che il potere futuristico della marca. La MINI 50 Mayfair e la MINI 50 Camden sono disponibili con due motori a benzina e un propulsore diesel.
La MINI 50 Mayfair e la MINI 50 Camden si distinguono nettamente dagli attuali modelli di serie sia a livello di design che di equipaggiamenti. Numerosi dettagli che contribuiscono al loro look inconfondibile sono disponibili esclusivamente per le edizioni dell’anniversario. Delle vernici speciali per la scocca, cerchi in lega adatti al rispettivo carattere del modello, dei materiali e delle superfici speciali negli interni e una composizione cromatica adattata appositamente all’immagine della MINI 50 Mayfair e della MINI 50 Camden sottolineano l’esclusività dei modelli, come anche la targhetta dell’anniversario montata sulla griglia del radiatore.
MINI 50 Mayfair: eleganza con tradizione.
Già nella Mini classica del 1982 la denominazione Mayfair fu un simbolo di massimo comfort e di un’immagine stravagante. L’attuale MINI 50 Mayfair interpreta questa forma del più elegante understatement in uno stile moderno. L’abbinamento è perfetto: nel modello dell’anniversario la scocca è verniciata nella tinta Hot Chocolate metallizzato, riservata finora alla MINI Clubman e alla MINI Cabrio, in combinazione con un tetto bianco, cerchi in lega da 17 pollici laccati in bianco con 12 raggi nel design Infinity Stream Spoke e le stripes del cofano motore nella tinta marrone chiaro Toffy con un bordo bianco che trasmettono un’impressione di tridimensionalità. Dei proiettori supplementari montati davanti alla griglia del radiatore, le calotte dei retrovisori esterni con una verniciatura marrone che si trasforma verso l’alto in nero e un raffinato logo «Mayfair» negli alloggi dei lampeggiatori direzionali completano il design esterno dell’edizione dell’anniversario.
La combinazione della tinta Toffy con i vari tocchi di bianco vene ripresa anche nella configurazione esclusiva degli interni della MINI 50 Mayfair, ad esempio anche i sedili, in pelle Lounge nel design Pipe. Un look raffinato viene raggiunto attraverso le doppie cuciture a vista dei sedili in un moderno verde/turchese d’ispirazione tecnica e il pomello del cambio manuale nella tinta Toffy che crea un collegamento stilistico con il sedile. La zona inferiore della modanatura è tenuta nella tinta marrone che si trasforma gradualmente in nero nella parte superiore, così da integrarsi alla perfezione nella plancia portastrumenti nera. La Colour Line della sezione inferiore della plancia, dei braccioli dei pannelli interni delle porte e gli intarsi del volante sono tenuti anche nel colore Toffy.
MINI 50 Camden: sportiva e progressista.
Grazie al dominio dei colori argento, bianco e nero, la MINI 50 Camden svela già a prima vista lo stile sobrio e tecnologico e l’indole sportiva del proprio carattere. La vernice della scocca nella tinta White Silver metallizzato viene combinata con un tetto bianco. Ulteriori caratteristiche sono i cerchi in lega da 17 pollici disegnati appositamente per questo modello, una decorazione a strisce color argento sul cofano motore che dona un’impressione di tridimensionalità, le calotte dei retrovisori esterni realizzate, analogamente alla MINI 50 Mayfair, con un motivo bicolore a strisce con un passaggio fluido dall’argento al bianco puro. In combinazione con le luci allo xeno, di serie nella MINI Cooper S 50 Camden, i proiettori della MINI 50 Camden con le coperture nere le donano un look particolarmente futuristico.
I contrasti cromatici contraddistinguono anche gli interni della MINI 50 Camden. Il colore degli interni Carbon Black è stato combinato con una superficie della plancia portastrumenti dall’accoppiamento cromatico bianco/argento simile a quello delle calotte dei retrovisori esterni. Le modanature dei pannelli interni delle porte sono tenuti in Fluid Silver. L’abbinamento stoffa/pelle Ray dei sedili sportivi, le superfici in pelle, la sezione inferiore della plancia e i braccioli dei pannelli interni delle porte sono nella tinta Tech White. Le fasce centrali nere in stoffa sono impreziosite da un’ elegante fantasia di linee bianche tratteggiate. Delle cuciture bianche e verdi donano degli accenti cromatici supplementari.
Una dimensione nuova dell‘In-Car-Entertainment:
anteprima del Mission Control.
In aggiunta ai ricchi equipaggiamenti di serie dei modelli dell’anniversario la MINI 50 Camden è dotata anche di un sistema audio di alta classe dello specialista di car-audio harman/kardon. Inoltre, il debutto della MINI 50 Camden è stato abbinato all’anteprima di una nuova generazione di sistemi di in-car-entertainment. Il sistema definito Mission Control valuta una serie di segnali della vettura, dello stato di guida e dell’ambiente e fornisce al guidatore delle informazioni sulla situazione momentanea nello stile MINI.
L’output vocale avviene in tutto il mondo nella lingua madre della MINI, l’inglese. Il lavoro di comunicazione lo svolgono tre voci chiaramente distinguibili. Il «Coach», responsabile per il contatto con il guidatore, viene supportato da due assistenti che gli mettono a disposizione le informazioni relative al propulsore e alla situazione di guida, così come sulle funzioni di comfort della MINI.
Gli statement delle dei tre caratteri elaborati con la massima cura forniscono delle informazioni divertenti e utili per guidatore e passeggeri, presentate in modo simpatico. A seconda dell’equipaggiamento della vettura, Mission Control è in grado di registrare fino a 120 situazioni di guida e stati di esercizio differenti, così come altri eventi, per i quali sono caricabili tra i 15 e i 40 statement diversi. Il fondo retorico del sistema Mission Control è composto da oltre 1.500 input acustici differenti.
Delle condizioni ideali di partenza: la MINI One D.
Nell’anno dell’anniversario il programma di modelli MINI si presenta più ricco e affascinante che mai. L’ultimo prodotto del portafoglio è la MINI One D. Il nuovo modello di base offre una partenza particolarmente economica nel mondo della marca MINI, caratterizzato da divertimento di guida e una qualità premium. Il nuovo modello offre i pregi di un moderno propulsore diesel in un’attraente versione di base.
Anche il propulsore della MINI One D è caratterizzato da un’elasticità impressionante e da un utilizzo esemplare del carburante. Il motore 1,6 litri quattro cilindri è dotato di un sistema d’iniezione Common-rail e di un turbocompressore con geometria variabile della turbina che assicura in tutti i campi di regime un’erogazione ottimale della potenza. Grazie al peso particolarmente leggero dell’unità costruita in alluminio, la potenza è di 66 kW/90 CV a un regime di 4.000 g/min. Il quattro cilindri mette a disposizione la propria coppia massima di 215 Newtonmetri già a 1.750 g/min. In combinazione con il cambio manuale a sei rapporti, il propulsore diesel trasforma la propria potenza in un’accelerazione sportiva. La MINI One D assolve l’accelerazione da 0 a 100 km/h in 11,5 secondi, la velocità massima è di 182 km/h.
Anche la nuova MINI One D è equipaggiata di serie con un filtro antiparticolato diesel e con numerose misure d’aumento dell’efficienza, come il recupero dell’energia in frenata, la funzione Auto Start/Stop che spegne il motore all’arresto al semaforo oppure agli incroci. Il consumo medio di carburante della MINI One D misurato nel ciclo di prova UE è di 3,9 litri per 100 chilometri, il valore di CO2 di 104 grammi per chilometro.
Una tipica MINI: agile maneggevolezza e ampia
protezione degli occupanti.
Come in tutti i modelli MINI, anche nella MINI One D la coppia motrice viene trasmessa alle ruote anteriori. Ovviamente, non manca il tipico go-kart-feeling. Questa affascinante maneggevolezza viene assicurata dalla costruzione dell’asse anteriore in base al principio McPherson, dall’asse posteriore del tipo multilink e dal servosterzo elettromeccanico EPS (Electrical Power Steering) con servoassistenza funzionante in dipendenza della velocità. Inoltre, il sistema EPS promuove l’efficienza della vettura: l’elettromotore entra in funzione e consuma dell’energia solo quando la servoassistenza è veramente indispensabile oppure viene richiesta dal guidatore. L’equipaggiamento di serie della MINI One D comprende airbag anteriori e laterali e airbag laterali per la testa. Tutti i quattro posti sono equipaggiati con cinture automatiche a tre punti.
L’equipaggiamento di serie del nuovo modello di base corrisponde a quella della MINI One. Anche l’immagine presenta delle parallele al modello di base. Come per tutte le MINI, anche per la MINI One D è disponibile un’ampia selezione di optional e di accessori originali che consentono di trasformare ogni MINI in un pezzo unico, configurato secondo le preferenze personali.
«What a birthday»: record di presenze al MINI United Festival – e la festa continua!
Nel mese di maggio, sul leggendario circuito da Formula 1 di Silverstone circa 25.000 fan MINI provenienti da tutto il mondo hanno festeggiato il 50. compleanno della marca. La terza edizione del MINI United Festival con il suo mix unico di festival musicale, evento lifestyle e di appuntamento agonistico ha attirato visitatori da oltre 40 Paesi del mondo. Insieme alla MINI Community internazionale anche numerose personalità del mondo dello spettacolo hanno reso omaggio all’icona delle vetture classiche.
Ma il party di compleanno non è finito dopo il Festival di Silverstone. Anche la partecipazione di MINI al Salone IAA è dominata dalla celebrazione dell’anniversario della marca che viene festeggiato con anteprime mondiali presentate al pubblico allo stand MINI, così come con una serie di highlight tecnici della gamma di modelli MINI e da emozionanti retrospettive nell’affascinante storia della MINI e della sua antenata, la Mini classica.
1959–2009: le pietre miliari di una storia di successo senza pari.
L’anniversario della marca offre la possibilità di rileggere una storia di successo unica nel mondo dell’automobile. Solo pochi concetti automobilistici sono sopravvissuti per periodi così lunghi o hanno conquistato un livello di popolarità così alto e, soprattutto, nessuno è stato costruito in un numero di varianti così elevato come la Mini, prodotta per la prima volta nel 1959. Dal rilancio della marca nel 2001 la MINI ha aggiunto diversi capitoli nuovi a questa storia affascinante.
50 anni fa, esattamente il 26 agosto 1959, la British Motor Company (BMC) svelò il risultato del lavoro di sviluppo di una rivoluzionaria vettura compatta. Al pubblico vennero presentati due modelli: la Morris Mini-Minor e la Austin Seven. La doppia anteprima di queste quattro posti quasi identiche era principalmente una conseguenza dell’ampia gamma di marche della BMC. Entrambi i modelli si distinguevano per delle dimensioni estremamente compatte e offrivano spazio per quattro occupanti, incluso il bagaglio; inoltre avevano un prezzo accessibile e bassi costi di manutenzione e convincevano per le loro caratteristiche di guida confortevole e agile. Tutto ciò era il risultato di un concetto rivoluzionario sviluppato dal Responsabile tecnico dello stabilimento Austin di Longbridge, Alec Issigonis.
Il concetto di Alec Issigonis: le premesse ideali per la massima economia di spazio e il leggendario go-kart-feeling.
Al fine di realizzare il proprio ideale di una vettura compatta dal prezzo accessibile, adatta alle famiglie semplice e accessibile ad ampie fasce della popolazione, l’ingegnere geniale Alec Issigonis seguì delle strade insolite, sia nel design della scocca che nel concetto del propulsore e dell’assetto. Mai in passato la combinazione di trazione anteriore e di un motore montato anteriormente aveva promosso in modo così coerente il comportamento di guida e l’economia di spazio come nella Mini.
Sotto il cofano motore vi era spazio per un motore quattro cilindri da 848 centimetri cubi che erogava 34 CV, ma solo perché Issigonis lo aveva montato trasversalmente e aveva inserito il cambio direttamente sotto il propulsore. In questo modo egli aveva applicato in modo completamente innovativo il principio «form follows function» che è tuttora uno dei fattori determinanti del design MINI.
Anche gli sbalzi anteriori e posteriori tenuti corti e le ruote montate alle estremità non contribuivano solo all’economia di spazio ma anche a promuovere la tenuta di strada. Il risultato: l’80 percento dello spazio occupato dalla MINI dalla lunghezza di solo 3,05 metri era a disposizione dei passeggeri e del bagagliaio. Anche nel sistema di sterzo Issigonis scelse di percorrere nuove strade. Dato che i giunti cardanici tendevano a piegarsi quando si eseguivano grandi movimenti di sterzo, Issigonis decise di utilizzare giunti omocinetici per la prima volta in un’automobile. Questa costruzione consentiva angoli di sterzo sufficienti senza generare troppe torsioni; inoltre riduceva sensibilmente l’influsso del motore sullo sterzo. Così nacquero le basi per il leggendario go-kart-feeling della Mini.
Dal talento sportivo al vincitore di serie competitive:
la
MINI domina al Rally Monte Carlo.
Solo un anno e mezzo dopo il lancio uscì una variante di modello che avrebbe creato come nessun’altra la leggenda della Mini classica: la MINI Cooper. Già alla presentazione dei primi prototipi il costruttore di automobili sportive John Cooper, legato ad Alec Issigonis da una stretta amicizia, aveva riconosciuto il potenziale offerto da questa piccola vettura. Con l’approvazione della direzione del Gruppo BMC sviluppò un piccola serie di 1000 MINI Cooper Dalla cilindrata incrementata a 1,0 litri ed una potenza massima del motore di 55 CV.
La costruzione della MINI Cooper marcò l’inizio di una straordinaria carriera sportiva che si sviluppò sia sulla strada che sui circuiti. Infatti, la MINI Cooper non aveva sfruttato ancora tutto il potenziale offerto dal motore e dal concetto automobilistico. Issigonis e Cooper maggiorarono la cilindrata a 1.071 centimetri cubi, così da ottenere una potenza massima di 70 CV. La Mini Cooper Si trasformò in un fenomeno straordinario, non solo sulle strade di tutti i giorni. La vittoria di categoria del finlandese Rauno Aaltonen al Rally di Monte Carlo del 1963 costituì la base per una serie di successi agonistici senza precedenti che culminarono in tre vittorie assolute al Rally di Monte Carlo negli anni 1964, 1965 e 1967.
Automobile piccola, grande varietà: le varianti della Mini classica.
Parallelamente al successo sportivo anche la varianti di serie della Mini classica conquistarono in poco tempo una comunità di fan sempre più grande. Le sue qualità pratiche, le sue caratteristiche di guida agile e il suo look accattivante trasformarono la MINI in una vettura trasversale che ispirò anche artisti, partecipò a film cinematografici e arricchì il parco macchine di personalità famose. Inoltre, si riconobbe già molto presto che il concetto della MINI era trasferibile anche ad altre varianti di modello. Già nella primo anno di produzione della MINI classico vennero presentati i modelli MINI Van e MINI Estate. Un anno dopo seguirono le versioni giardiniera Morris Mini-Traveller e Austin Seven Countryman. Negli anni successivi si aggiunsero altre varianti, dalla MINI Pick-up nel 1961 ai modelli particolarmente prestigiosi Wolsely Hornet e Riley Elf con i quali nello stesso anno venne completata la gamma di altri due marchi della BMC, fino alla quattro posti aperta MINI Moke, presentata nel 1964.
Nel 1967 la Mini classica venne equipaggiata con un motore più potente da 998 centimetri cubi e una potenza incrementata a 38 CV. Due anni dopo seguì la MINI Clubman che si presentò come variante di modello leggermente più grande con un frontale leggermente modificato rispetto alla Mini classica. Nel 1969 cambiarono ancora alcuni altri dettagli: i cristalli anteriori a scorrimento, di cui la MINI era dotata sin dall’inizio, vennero sostituiti con cristalli azionati a manovella, inoltre le cerniere delle porte montate esternamente vennero trasferite all’interno e un logo MINI abbelliva adesso il cofano motore.
Negli anni tra il 1980 e il 1983 la gamma di modelli venne snellita e vennero eliminati i modelli Clubman, Estate e Van. L’unica variante che restò fu la Mini classica dal motore da 1,0 litri e 40 CV di cilindrata. I clienti erano fedelissimi: nel 1986 lo stabilimento di Longbridge produsse la 5milionesima Mini classica. Nel 1990, numerosi fan festeggiarono il ritorno della MINI Cooper nella gamma di modelli. Sotto il cofano motore pulsava adesso un motore da 1,3 litri.
Nel 1991 venne presentata per l’ultima volta una nuova variante della Mini classica. In Germania, un concessionario appassionato aveva tagliato il tetto alla Mini classica, come facevano molti preparatori di vetture, trasformandola in una bella Cabriolet. Il risultato si distingueva per una qualità così elevata che il Rover Group, nel frattempo responsabile per la Mini classica, decise di acquistare i diritti di progettazione e di fabbricazione. Tra il 1993 e il 1996 il modello di serie venne venduto in circa 1.000 esemplari.
Nel 2000 terminò la produzione della Mini classica. Più di 5,3 milioni di unità della compatta dal successo mondiale avevano lasciato la fabbrica in numerose versioni differenti. Ma anche dopo 41 anni non era giunta ancora la fine. Dopo una pausa di circa un anno, nel 2001 venne inaugurato un nuovo capitolo della storia della marca inglese.
Un nuovo inizio nel 2001, subito con la nuova MINI Cooper.
L’acquisizione del Rover Group da parte di BMW all’inizio del 1994 aprì anche nuove prospettive per la marca Mini. Al Salone internazionale dell’automobile di Francoforte (IAA) del 1997 venne presentato uno studio della MINI Cooper che offriva un’anteprima della nuova edizione dell’automobile compatta britannica. Nel 2001 l’avveniristica nuova edizione della MINI era negli showroom dei concessionari come MINI Cooper e MINI One. Con questi modelli i designer della MINI fornirono una risposta alla domanda di come si presenterebbe l’automobile compatta ideale se i principi d’Issigonis, formulati nel 1950, venissero realizzati applicando le possibilità e le esigenze dei clienti del XXI. secolo.
Il design visualizza in modo autentico le affinità tra il carattere della Mini classica e quello della MINI, basandosi su un linguaggio formale contraddistinto dal gioco di linee e accoppiamenti estetici, così come da cerchi ed elissi. Nonostante l’aumento notevole della lunghezza esterna, sono state conservate le proporzioni, inclusi gli sbalzi anteriori e posteriori mantenuti corti, espressione estetica dell’agile maneggevolezza della vettura. Inoltre, sono stati reinterpretati alcuni dettagli tipici della marca che avevano reso inconfondibile anche la Mini classica, dalla calandra del radiatore esagonale ai proiettori tondi che non incorniciano più i parafanghi ma sono integrati nel cofano motore, al bordo del cofano motore della MINI che presenta lo stesso andamento obliquo delle fiancate della Mini classica alle luci posteriori montate verticalmente. Equipaggiati con trazione anteriore e motori a quattro cilindri montati trasversalmente, contraddistinti da sbalzi corti e quattro posti, i nuovi modelli erano dotati nuovamente degli stilemi della Mini classica. Inoltre, i progettisti tenerono conto delle esigenze attuali di comfort e soddisfecero dei severissimi standard di sicurezza.
Dall’originale all’originale: la seconda generazione MINI.
Il successo della MINI fu il catalizzatore per lo sviluppo coerente di questo concetto automobilistico e la conquista di nuovi potenziali clienti. Il design fu sottoposto a uno sviluppo evolutivo e a un rinnovamento tecnico radicale e così nel novembre del 2006 si presentò sul mercato la seconda generazione MINI. Fedele al motto «dall’originale all’originale», l’immagine estetica della MINI, caratterizzata da un volto estremamente simpatico, venne perfezionata e, in particolare, vennero curate ed accentuate le doti sportive della vettura compatta amante delle curve.
Nell’autunno del 2007, esattamente un anno dopo il lancio della nuova generazione di MINI, la gamma è stata arricchita da un altro innovativo concetto automobilistico. Grazie al passo allungato di 8 centimetri, la MINI Clubman offre possibilità completamente nuove di godersi il tipico divertimento di guida della marca.
L’ultimogenita della gamma MINI è la MINI Cabrio di seconda generazione. Caratterizzata da un design ancora più sportivo, sicurezza attiva e passiva ottimizzate, funzionalità estese e motori dell’ultima generazione, l’unica Cabrio premium del segmento MINI eleva nuovamente il parametro di riferimento per il divertimento di guida di alta classe.
L’attuale gamma motori è più ricca che mai. Per la MINI sono disponibili adesso quattro motori a benzina e due diesel, per la MINI Clubman tre motori a benzina e un diesel e per la MINI Cabrio vengono offerti due propulsori a benzina. Inoltre, per la prima volta, sono disponibili tre modelli indipendenti della marca John Cooper Works. I modelli top di gamma MINI John Cooper Works, MINI John Cooper Works Clubman e MINI John Cooper Works Cabrio, con il loro motore quattro cilindri da 155 kW/211 CV derivato dalle competizioni, sottolineano il dna sportivo della MINI. La marca John Cooper Works è stata integrata sotto il tetto MINI e offre una serie di optional, come componenti del motore, dell’assetto, dell’aerodinamica e del design; oggi John Cooper Works è sinonimo di divertimento di guida altamente sportivo, basato su un profondo know-how delle competizioni agonistiche e su un legame che dura ormai decenni.
Made in England: la tradizione e degli elevati standard di qualità caratterizzano la produzione della MINI.
La storia di successo della marca MINI è strettamente legata alla produzione delle vetture in Gran Bretagna. La prima MINI fu una Austin Seven prodotta il 4 aprile 1959 dallo stabilimento Austin di Longbridge, situato a Birmingham in Gran Bretagna. Cinque settimane dopo era pronta la coppia di gemelle. La prima Morris-MINI Minor uscì dallo stabilimento di Oxford della marca l’8 maggio.
Nella primavera del 2000 venne presa la decisione di costruire la MINI moderna ad Oxford. Nacque così una delle fabbriche di produzione automobilistica più moderne del mondo, equipaggiata con una tecnica sofisticata e su misura per la produzione della MINI. Tutti i processi di produzione hanno luogo in base ai severi standard di qualità del BMW Group.
Lo stabilimento di Oxford ha costruito in solo sei anni un milione di MINI. Anche la Mini classica aveva impiegato sei anni per superare la soglia di un milione di vetture. Solo poche settimane dopo il 50. anniversario ufficiale della marca, celebrato sul circuito di Silverstone, lo stabilimento MINI di Oxford ha annunciato un altro anniversario. Dall’inizio della produzione nel 2001, sono state costruite oltre 1,5 milioni di MINI. In combinazione con i volumi di vendita del modello precedente, la marca raggiunge nel frattempo un volume di 6,8 milioni di vetture costruite in Gran Bretagna e vendute in tutto il mondo.