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BMW Creative Lab – work in progress. I giovani designer evolvono nel processo creativo attraverso approcci differenti, stimolati dal tema intrigante del progetto
Mon Mar 11 14:12:00 CET 2013 Comunicati Stampa
Il tema di progetto di BMW Creative Lab 2013, ideato da BMW Italia e da BMW Group DesignworksUSA (studio di Monaco), è collocato al vertice di due grandi filoni (mainstream) del design: car design da un lato, food design dall’altro. A rappresentare la grande tradizione del cibo e del design che intorno a esso ruota è Fratelli Guzzini, un partner d’eccezione che da sempre rappresenta il meglio della creatività italiana, tanto in cucina quanto nel design. Sei giovanissimi designer sono chiamati a interpretare uno scenario molto attuale
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Roberto Olivi
BMW Group
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Author.
Roberto Olivi
BMW Group
Il tema di progetto di BMW Creative Lab 2013, ideato da BMW Italia e
da BMW Group DesignworksUSA (studio di Monaco), è collocato al
vertice di due grandi filoni (mainstream) del design: car design da un
lato, food design dall’altro. A rappresentare la grande tradizione del
cibo e del design che intorno a esso ruota è Fratelli Guzzini, un
partner d’eccezione che da sempre rappresenta il meglio della
creatività italiana, tanto in cucina quanto nel design. Sei
giovanissimi designer sono chiamati a interpretare uno scenario molto attuale.
Per l’edizione 2012 -2013 sono stati selezionati, su
segnalazione delle Università e con il vaglio di esperti e delle due
aziende, sei progettisti/designer scelti tra gli studenti laureati o
laureandi presso lo IED (Istituto Europeo di Design) e il Politecnico
di Milano: Giovanni Bartolozzi, Michela Voglino, Attila Veress,
Federico Maria Elli, Francesca Terzi e Marcela Neves Schmidt. Nello
specifico, due di essi provengono dallo IED di Milano, due dallo IED
di Firenze e due dal Politecnico di Milano.
Scenario
Stiamo assistendo in questi anni a un fenomeno molto interessante e
innovativo, che mette insieme la ritualità del cibo e la sua capacità
di aggregare, con la voglia che molti hanno di confrontarsi con la
preparazione di cibi sofisticati. Nelle grandi città , la recente
tradizione di cenare con amici al ristorante sta perdendo un po’ di
spazio, sia per un problema di costi sia perché sta calando la febbre
di esserci, ostentare e apparire. Si apprezza maggiormente la cena a
casa di amici, in cui è possibile avere più concentrazione sull’altro
e parlare di cose meno superficiali in ambiente molto più intimo e rilassante.
D’altro canto, si registra un aumento esponenziale dei corsi di
cucina professionali e semi-professionali frequentati da privati
piuttosto che da professionisti. Non stiamo parlando di corsi di
cucina di base, ma di tecniche sofisticate. Viene spontaneo associare
i due dati e concluderne che stiamo assistendo a un fenomeno di nuova
socialità tra le mura di casa a cui, e questa è la novità, si
partecipa preparando del cibo a casa propria. La cena dunque risulta
dalla composizione dei contributi dei singoli in cui ciascuno mette il
proprio talento, le abilità specifiche (io sono una brava pasticcera,
tu invece un ottimo sommelier), la cultura del luogo di provenienza
(io sono cinese e contribuisco esclusivamente con piatti della mia
tradizione che voglio condividere con voi italiani) a disposizione del gruppo.
Progetto
Preparare un cibo sofisticato a casa, un piatto che contenga una
storia da raccontare, un sentimento e capacità tecnica. Consumarlo
insieme ad altri, in un privato allargato, mettendo il cibo al centro
delle buone ragioni per ritrovarsi.
Trasportarlo altrove: tra la preparazione e il consumo si crea
lo spazio per questo progetto, quella relazione tra cibo e mobilità di
cui si parlava all’inizio. Non si tratta qui di trasporto puramente
funzionale del cibo, ma piuttosto di mettere in un unico contenitore
pieno di storie e significati il cibo che abbiamo preparato, il
contenitore con cui lo trasportiamo, il modo con cui lo presentiamo ai
nostri amici.
Un contenitore che può contenere diversi cibi. Un cibo che nasce
insieme al suo contenitore. Un cibo che al tempo stesso è il suo
contenitore … tutte queste opzioni sono possibili e lasciate alla
sensibilità dei designer.
Work in progress
Dopo quasi 3 mesi di incontri, discussioni, presentazioni i progetti
stanno finalmente prendendo forma. Al centro dell’attenzione di tutti
è il valore simbolico dello scambio: preparare e portare del cibo a
casa di amici per scambiare emozioni e sentimenti.
Per avviare il progetto, ognuno ha percorso una strada diversa,
filmati, interviste, analisi di mercato, giochi di carte. Il risultato
è un sorprendente mix di dati oggettivi, stimoli e sensazioni. Da
questo colorato materiale si capisce che ognuno di noi si è trovato
con piacere a cucinare e trasportare il proprio capolavoro culinario e
che, sempre e in ogni luogo del mondo, questo gesto si carica di
aspettative e di significati.
I nostri designer stanno lavorando anche agli aspetti pratici
del progetto: contenere il cibo, mantenere caldo o freddo, spostare
con facilità e soprattutto mostrare il contenuto agli ospiti con un
effetto WOW! Esperti di comunicazione e designer di BMW e Guzzini
stanno assistendo allo sviluppo del progetto: nelle prossime settimane
i designer si confronteranno con studiosi della cultura alimentare e
con gli chef per completare il loro lavoro anche per quanto riguarda
la parte edibile.
Questo tema, apparentemente semplice, si sta rivelando
intrigante e complesso: la risposta che tutti i giovani designer
stanno cercando sta dentro il mondo BMW.
Il mondo dentro un prodotto: essenziale nello stile, ma ricco nei significati.
Il BMW Group
Il BMW Group è tra i produttori di automobili e motocicli di maggior
successo al mondo, con i marchi BMW, MINI e Rolls-Royce. Come azienda
globale, il BMW Group gestisce 28 stabilimenti di produzione e
montaggio in 13 paesi e ha una rete di vendita globale in oltre 140 paesi.
Nel 2012, il BMW Group ha venduto quasi 1,85 milioni di
automobili e oltre 117.000 motocicli nel mondo. L'utile al lordo delle
imposte per l'esercizio 2011 è stato di 7,38 miliardi di Euro con
ricavi pari a 68,82 miliardi di Euro. Al 31 dicembre 2011, il BMW
Group contava circa 100.000 dipendenti.
Il successo del BMW Group si fonda da sempre su una visione sul
lungo periodo e un’azione responsabile. Perciò, come parte integrante
della propria strategia, l'azienda ha istituito la sostenibilità
ecologica e sociale in tutta la catena di valore, la responsabilità
globale del prodotto e un chiaro impegno a preservare le risorse. Il
risultato di questi sforzi è che negli ultimi otto anni il BMW Group
figura come leader di settore negli indici di sostenibilità Dow Jones.
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